mercoledì 23 ottobre 2013

Il valore della scelta



Negli ultimi giorni ho focalizzato la mia attenzione su quante fosse importante saper scegliere. Questo mi ha portato a chiedermi se sono maturo per affrontare certe situazioni.

Forse avevano ragione. Per stare bene con gli altri devi prima stare bene con te stesso. Nel corso dell'ultimo anno ho allontanato, volente o nolente, una quantità incredibile di persone. E' come se continuassi a farmi terra bruciata intorno. Non ho ancora capito se sia colpa mia o meno, fatto sta che spesso mi ritrovo solo.

Le scelte che ho preso su cosa fare di me e della mia vita mi hanno portato a questo punto, e sono rimasto deluso. Pensavo di aver scelto il meglio per me, eppure se mi guardo anche solo per un istante non mi è difficile pensare che il meglio sia altrove.

E alla fine della fiera non posso permettermi di aver paura di scegliere. Per quanto desideri che il tempo rallenti almeno un po', sono costretto a dover prendere decisioni. Continuare per la mia strada o, ancora una volta, rivoluzionare la mia vita?

martedì 22 ottobre 2013

Un nuovo inizio



Non è la prima volta che tengo un blog, pertanto quest'indecisione da "primo post" mi è alquanto familiare. Eppure, ancora una volta, ho sentito il bisogno di raccontarmi attraverso queste pagine.

Egoista? Forse.

Ma sentivo quasi la mancanza di un posto tutto mio dover poter urlare quello che tengo dentro. Non a voce purtroppo, ma la parola scritta è forse più potente di quella comunicata a voce e l'effetto che voglio ottenere non sarà di certo diverso.

Ho deciso di non tenere il vecchio titolo perchè mi dava l'idea di qualcosa di infantile. "Passi incerti" mi faceva sempre pensare a un bambino che si regge sui suoi piedi per la prima volta.

Superbo? Quanto basta.

Mi sono accorto che non c'è più tempo per i passi incerti. C'è bisogno che io prenda le mie decisioni, che scelga cosa voglio fare della mia vita, quella futura e quella di tutti i giorni. Perchè indugiare non mi ha portato mai a nulla se non a maledire la mia passività nell'affrontare certe situazioni. Come se mi muovessi per inerzia aspettando che la strada si dividesse in due direzioni e poi aspettassi che qualcosa mi spingesse da una parte o dall'altra.

Del resto ho ventun'anni ed è arrivato il momento di prendere in mano le redini della mia vita, eliminare il superfluo e fare tutte quelle esperienze che ancora mi mancano. Pensavo di essere maturo quanto bastava per comportarmi da quarant'enne, ma così non era. Ci è voluto tanto, ma alla fine ho capito che non ero affatto arrivato.

E quindi? Nulla.

Forse avere voi per compagni riuscirà in qualche modo ad essermi d'aiuto. Come un diario segreto interattivo, fatto di pensieri e reazioni umane.